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Trofeo Fantasía Épico

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Con i Épido versiè il più lungo poema anglosassone; è giunto attraverso pÉico unico manoscrittoil Cotton Vitellius Épifo, conservato alla British Library. Il titolo Beowulf dal nome Épiico eroe del poema fu attribuito a quest'opera a partire dal XIX secolo.

Non è stato tramandato nelle Trogeo nordiche nessun racconto che corrisponda a quello del Beowulf Fxntasía è dunque possibile Épkco l'autore del poema inglese Trofeeo abbia rielaborato autonomamente materiale leggendario Épido origine nordica, creando un'opera originale Épicp base di Fanyasía patrimonio tramandato oralmente.

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Beowulf Trofeo Fantasía Épico il più lungo poema epico in lingua inglese arcaica nonché uno dei più antichi fra quelli sopravvissuti.

Il manoscritto in cui fu ritrovato è generalmente datato intorno all'anno Insieme a Beowulfil manoscritto conservato alla British Libraryil cosiddetto Cotton Vitelliusraccoglie altre opere di epoche diverse, accomunate dalla presenza di mostri e creature fantastiche.

La trascrizione del manoscritto è opera di due monaci amanuensiciascuno dei quali ha copiato circa metà del poema.

Il manoscritto appartenne a Lawrence Nowell nel XVI secolo ed è per questo noto anche come Codice Nowell ; passò in seguito a Robert Bruce Cotton nel XVII secoloe fu danneggiato da un incendio della Cottonian Library nel Il poema si apre con la costruzione di un'immensa dimora per ordine del re danese Hrothgar a Heorotil "Cervo".

La splendida reggia attira l'attenzione di Grendelun "vagabondo delle marche", un mostro gigantesco e sanguinario il cui aspetto viene descritto sempre indirettamente e a tratti, probabilmente un troll della mitologia nordica. Dopo aver osservato con attenzione la vita nella reggia dall'esterno per qualche tempo, Grendel prende a far visita al Cervo ogni notte, mietendo molte vite a ogni suo passaggio.

In soccorso al disperato re danese arriva Beowulf, nipote del re dei Geatiche abitano in Svezia meridionale. Anche dell'aspetto di Beowulf non si sa molto; certamente si tratta di un uomo molto giovane, fisicamente "eccessivo" dotato di una statura e di una forza sovrumane, che lo fanno spesso apparire simile a quei giganti che la mitologia nordica ritrae sempre come ostili e pericolosi.

Saputo che la bestia non può essere scalfita dalle armi forgiate da umani, Beowulf decide di affrontare Grendel a mani nude. In un terribile combattimento, grazie all'intervento di tutti gli uomini che aiutano Beowulf ad immobilizzarne e a strapparne un braccio, Grendel, privo dell'arto, fugge alla sua tana nella palude marittima, dove muore.

Il suo braccio viene attaccato ad una parete di Heorot come trofeo. Passata tutta la giornata a festeggiare al Cervo, la notte successiva il palazzo viene visitato da una creatura altrettanto sanguinaria, la madre di Grendel, che viene rappresentata come una donna mostruosa e gigantesca, che abita con il figlio in un antro subacqueo nascosto egli acquitrini marittimi di una marca remota e inquietante.

Beowulf offre ancora il suo sostegno al re e si reca, in una sorta di simbolica discesa agli inferi, a incontrare l'Orchessa, uscendone nuovamente vittorioso. Tuttavia, è da evidenziare una escalation drammatica nel fatto che, per affrontare l'Orchessa, Beowulf, diversamente da quanto accaduto con Grendel, affronta da solo il nemico e non rinuncia ad armi ed armature, anzi si affida esplicitamente alla cotta e alla sua spadache peraltro si rivelerà incapace di scalfire la pelle del mostro.

Beowulf riesce ad avere la meglio solo in virtù di una spada prodigiosa, forgiata non da mano umana, trovata in una circostanza fortuita nell'antro del mostro durante la lotta, senza la quale sarebbe certamente perito nello scontro.

Ad esaltare le doti fisiche di Beowulf, la spada, forgiata per dei giganti, viene descritta di dimensioni eccessive per essere manovrata da un normale essere umano.

Essa andrà distrutta, corrosa dal sangue delle due bestie, la madre e Grendel, il cui corpo giace nella tana e a cui Beowulf mozza la testa come trofeo.

In una subitanea accelerazione della narrazione, Beowulf, tornato in patria, diventa re dei Geati e regna per 50 anni. Il suo regno viene però aggredito da un nuovo mostro, questa volta un lindworm volante quest'ultimo definito anche come drago e serpente di fuocorisvegliato dal suo torpore dopo essersi accorto dell'assenza di una coppa dal mucchio del tesoro nella sua tana.

La figura del drago di Beowulf rappresenta un esempio canonico a cui si è certamente ispirata molta letteratura successiva, anche contemporanea [12] : il drago di Beowulf è una serpe alata e volante; sputa fiamme e custodisce un antico tesoro.

Già anziano, Beowulf affronta il drago per proteggere il proprio regno; pur riuscendo a ucciderlo, morirà anch'egli nello scontro come Thor è destinato a morire uccidendo il gigantesco serpente d'acqua.

Il testo è fondato sull' allitterazione non vi sono rime e il metro è basato sul numero di accenti quattro per verso anziché sul numero di sillabe. Lo stile narrativo fa largo uso delle kenning tipiche di gran parte della letteratura antica nordeuropea ovvero sul riferimento a personaggi, luoghi, eventi attraverso perifrasi e metafore canoniche per esempio i "marinai" sono i "guerrieri del mare".

Le kenningche contribuiscono a conferire al testo un sapore fortemente allegoricosono usate in modo sistematico; spesso, addirittura, più kenningar vengono combinate in un'unica frase, in costruzioni linguistiche spesso difficilmente penetrabili dal lettore moderno.

Altri progetti. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Disambiguazione — Se stai cercando altri significati, vedi Beowulf disambigua. ANG «Hwæt! We Gardena, in geardagum, þeodcyninga brym gefrunon, hu ða æþelingas ellen fremedon IT «Attenzione!

Lo stesso argomento in dettaglio: Grendel § Ruolo nel Beowulf. URL consultato il 9 giugno Chickering, Beowulfdual-language, New York, Doubleday, ShippeyWicked Queens and Cousin Strategies in Beowulf and Elsewhere, Notes and Bibliographyin The Heroic Agen. Carruthers, BeowulfDidier Erudition,p.

URL consultato il 1º ottobre archiviato dall' url originale il 23 gennaio NilesBeowulf's Great Hallin History Todayvol. URL consultato il 16 marzo Altri progetti Wikiquote Wikimedia Commons. Portale Germani.

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Las historias pasan a complejizarse, quizá por influencia del ciberpunk , con ambigüedades en los ideales y los personajes, las menciones a la magia más difusas; uno de los símbolos de la nueva fantasía es la importancia de la mujer y la aparición de la heroína.

En resumen, las principales influencias que han configurado y posee el género en la actualidad son:. Cualquier época de la Historia o cualquiera creada sobre la sola imaginación sirve de ambientación, siempre que muestre un mundo tecnológicamente atrasado o del todo fantástico.

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Esta característica está presente en la inmensa mayoría de la literatura del género, desde clásicos como La Historia Interminable o Un mago de Terramar. Las excepciones son escasas, aunque notables. Destaca el cuidado de los personajes maduros en obras como Mundodisco o Canción de Hielo y Fuego.

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Tanto buenos como malos, todo el elenco de personajes de los libros son consecuentes con las muchas fantasías que acontecen. Desde las epopeyas sumerias y griegas los viajes han constituido un elemento indispensable para dotar de épica a las historias.

Se trata de viajes fatigosos y accidentados, a veces erráticos, que los personajes deben superar a modo de travesías iniciáticas. Deudora de su legado, la fantasía contemporánea no suele prescindir de ellos. Es el caso de las Crónicas de Belgarath , Historias de Terramar , Doneval o El Ciclo de la Puerta de la Muerte.

De nuevo existen excepciones. En libros como El Círculo Clandestino la trama transcurre en una sola ciudad, en otros, en un solo castillo. Los libros en que no existen grandes viajes pueden considerarse un aparte, que desarrollan más el componente de intriga que el de aventuras.

Es tan grande la importancia de los viajes componente de aventura en los libros de este género, que muchos de ellos, por no decir la mayoría, llevan adjunto uno o varios mapas que muestran el mundo imaginado e incluso, a veces, los itinerarios.

Una segunda vía para desarrollar la épica son los combates, y para conocer su influencia hay que remontarse de nuevo a las obras de la épica y de ahí a las novelas de caballerías.

Muchos autores han confiado y confían en la decisión de terminar sus historias con batallas espectaculares, que han ganado al género de sobrenombre de « espada y brujería », ya que las luchas son tanto físicas como mágicas.

Ejemplos de finales apoteósicos no faltan: El despertar de los héroes , de Robert Jordan , El nombre del Único , de Weis y Hickman , El retorno del rey , de Tolkien , La hora del dragón , de Robert E. Otros libros buscan la tranquilidad, las reflexiones y la moraleja, o simplemente la aventura y la diversión: La princesa prometida , los cuentos de El último deseo , etc.

También existen historias largas en las que algunos de los libros sirven de enlace y se centran en descripciones o viajes, desplazando, anticipando o apartando los grandes combates: La Torre Blanca , La segunda generación , La forja.

La fantasía a menudo se refugia en el seno de mundos habitados por seres fantásticos o mitológicos, como hadas , trasgos o elfos. Buena parte de ellos se encuentran en la mitología germánica y escandinava, como el caso de los elfos. Otros no menos conocidos, como las arpías , provienen de los pueblos eslavos.

Debemos a las leyendas asiáticas los dragones. Todo este amasijo de criaturas provenientes de la mitología e ideadas por los autores conviven en los libros del género. Sin embargo, y como en los anteriores apartados, esto no constituye ninguna regla absoluta.

Muchas obras prescinden mayoritaria o totalmente de criaturas fantásticas, como Leyendas de los Otori , mientras que en otras son la base de la propia historia, por ejemplo, la trilogía El éxodo de los gnomos de Terry Pratchett.

La magia es un recurso muy presente en este género, hasta el punto de que muchas obras se sustentan básicamente en ello. Es el caso de la trilogía Las crónicas de Nightshade o la tetralogía de Dragonlance La forja de un túnica negra.

La magia es un recurso muy versátil, y se puede encontrar en muy diferentes estados. En algunas obras está en peligro de desaparición, mal vista o extinta, como en La espada de Joram , El Ciclo de la Puerta de la Muerte , en otras está resurgiendo, como en Canción de Hielo y Fuego.

Algunas veces se evade del término magia y toma otras formas inventadas, creándose todo un vocabulario en torno a ella, en el caso de La Rueda del Tiempo. La magia aparece de muy distintas maneras. Puede estar ligada a objetos como lanzas, libros, bolas de adivinación, capas o espadas, ser un saber ligado únicamente al poder de las palabras, ser algo inherente o genético, estar ligada a un poder superior y en cierto sentido abstracto o presentar de cualquier otra forma.

Las posibilidades son tantas como la imaginación permita, ya que la magia en sí misma es un hecho imaginario. Del mismo modo los magos toman muy diferentes formas, cambiando con el tipo de magia y mientras que unas veces la magia debilita sus cuerpos, otras no tiene efectos adversos.

El cuidado con que el tema mágico está tratado en la fantasía épica se evidencia desde un primer momento. Son usuales las referencias a la magia, las órdenes mágicas, los hechizos y ritos inventados, las escuelas de hechicería e incluso las explicaciones racionales de la existencia de la propia magia en el mundo que se presenta, y cómo ésta es parte inherente y sustentativa de ese universo.

Íntimamente unidas a la magia están las profecías, que son tan importantes como la propia magia, y a veces más. Es habitual encontrarse con destinos que han de cumplirse o, más raramente, de impedirse. Por medio de este recurso se justifican misiones, relaciones personales o guerras.

Existe desde Tolkien una tendencia a convertir los mundos imaginarios en mundos reales, generalmente como forma de finalizar el argumento.

Es conocida la lengua élfica inventada por el escritor, además de sus muchos apéndices, notas y listas. Más allá de mantener una coherencia narrativa, es un trabajo adicional y en muchas ocasiones arduo, que actúa de trasfondo a la historia y la enriquece.

En muchas historias se opta por exponer en un libro o en parte de un libro una serie de documentación histórica, geográfica o social, totalmente ficticia, como es el caso de La forja. Otras veces los libros vienen acompañados por cuantiosas notas y apéndices, como el citado caso de El Señor de los Anillos o El Ciclo de la Puerta de la Muerte.

Por otra parte la coherencia que debe de tener una novela de fantasía épica en sí misma es tremenda, lo cual deviene en un tipo sutil de realismo, que ya advertía Borges del escritor decimonónico William Morris.

Dentro del campo editorial de los siglos XX y XXI cuesta encontrar libros independientes de sagas fantásticas. Existe una tendencia muy llamativa hacia la longitud, formándose sagas sobre el mismo tema.

Más antiguas son las sagas del Norte, que muestran los mismos tópicos, aunque sin que éstos tengan que ser continuaciones de otros.

Nuevamente se hallan grandes excepciones, como Maske: Taeria o El Ojo del Cazador. Sucede que en varias ocasiones una serie de libros no es única, sino que hay varias series y libros independientes que giran en torno al mismo argumento o universo, en las que pueden colaborar varios autores.

Este fenómeno lo encontramos en obras de principios del siglo XX como Conan, en las revistas de pulp fiction , extendiéndose muy ampliamente entre mediados de los años y mediados de los , cuando aparecen las grandes macrosagas del género, como Dragonlance , Reinos Olvidados , Sol Oscuro , Mundodisco o Warhammer , ligadas a los juegos de rol y a las nuevas posibilidades de jugabilidad de estos.

El género está fundamentalmente dirigido a lectores tanto niños como adultos. Centrándonos exclusivamente en el subgénero de la fantasía épica, encontramos que goza de poca respetabilidad entre los adultos. Según Jo-Ann Goodwin la explicación está en las malas críticas que hizo Alan Chedzoy en , donde describía al lector medio de Tolkien, muy subjetivamente, como tímidos en las relaciones humanas, lectores exclusivamente de género, evasivos, matemáticos o científicos y ávidos aficionados a los crucigramas.

En este apartado se señalan una serie de obras definitorias de la edad en que se inscriben, siguiendo el desarrollo y las características del apartado "Origen e historia" de este artículo.

Se agrupan en este apartado los relatos que produjeron el cambio definitivo a lo que hoy se denomina fantasía épica y fantasía heroica. Los siguientes escritores y novelas supieron fusionar las novelas de aventuras, la mitología, los cuentos de magia y la novela gótica, creando el género tal y como ha llegado, sin demasiadas variaciones, hasta nuestros días.

Aunque este tipo de literatura es predominantemente anglosajona, a principios del siglo XXI se produjo una explosión de autores españoles y latinoamericanos que han aportado su grano de arena al género. Entre las décadas de y , con una interrupción editorial en torno a la Segunda Guerra Mundial se escriben las primeras novelas que se identifican claramente con la fantasía épica.

Son clásicos y bestsellers , y su influencia ha sido muy amplia; puede decirse que en muchos casos han determinado el género tal y como lo conocemos. Se caracterizan por la creación de grandes mundos ficticios llenos de vida, leyendas y peculiaridades, que rodean y aportan consistencia a la trama principal.

Con la revolución de los juegos de rol en la década de , la grabación de películas pertenecientes al género y la lectura de los clásicos de principios y mediados de siglo surgieron numerosas novelas.

Se trataba muchas veces de franquicias, que siguen teniendo actualmente un público amplio. Sus primeras entregas, como es el caso de las Crónicas de la Dragonlance , se han convertido en clásicos, más allá de opiniones personales.

Generalmente se trata de sagas que sucumben ante los estereotipos creados durante la formación del género.

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Howard , H. Lovecraft , J. Tolkien y Clark Ashton Smith. La cantidad de obras escritas por Dunsany son innumerables, pero destacando principalmente Los dioses de Pegāna y su continuación El tiempo y los dioses , los cuales ofrecen un relato de la creación mitológica de un universo fantástico, antecediendo el Ciclo onírico de Lovecraft y El Silmarillion de Tolkien.

Otra obra destacada es La fortaleza impenetrable, salvo que Sacnoth la ataque publicada como parte de los relatos del libro La espada de Welleran que contiene elementos clave del género de espada y brujería. Otros grandes pioneros del género, ya en el siglo XX pero aún dentro del contexto de formación del género actual, fueron Eric Rücker Eddison con La serpiente Uróboros , al ser el primer autor del género en basar su narración en aspectos verosímiles de la misma, los cuales hoy reciben el apelativo de worldbuilding o sub-creación de mundos como el mismo Tolkien la llamaba.

Eddison destaca, además, debido a que su novela relata un enfrentamiento a gran escala y que involucra distintos personajes en la narración, lo cual, para la época, constituía una novedad. Otras escritoras que destacan en esta época son Hope Mirrlees con su única novela fantástica Entrebrumas , que destacaba por su manejo de la prosa poética y relatar una historia verosímil sin recurrir a los recursos literarios de Eddison.

Podría incluso señalarse que ambos están en las antípodas y constituyen el punto de partida de los mundos fantásticos más consistentes. Mirrlees evoca una historia a escala personal con una mezcla entre lo mundano y fantástico, elemento que será primordial en las novelas de fantasía, mientras que Eddison ocupa todo en una escala mucho más elevada centrada en lo bélico.

La fantasía épica del siglo XX en gran parte es fruto de obras y personajes de principios de siglo, como Conan el Cimmerio , La espada rota , El Señor de los Anillos o La historia interminable , cuya repercusión aún es palpable hoy en día.

Aquí estos estereotipos se rompen, y se empieza a deshacer la marcada dualidad entre el Bien y el Mal. También aparece un mayor componente de intriga o desarrollo social en algunas obras, que desplaza el contenido épico sin que este deje de ser la base fundamental.

Actualmente existen dos corrientes. Ciertas obras tratan de ambientarse en un mundo pseudomedieval, intentando para ello sentar bases narrativas realistas, con explicaciones detalladas de índole histórico o social que expliquen, incluso científicamente, cada uno de los lugares y situaciones.

Otras obras huyen de esta relativa realidad para crear mundos sostenidos por la imaginación y la magia, con situaciones del todo surrealistas y una preocupación posmoderna de la realidad. Prácticamente todas las obras actuales siguen el influjo de J. Howard y los otros clásicos de principios del siglo XX.

Para los propios autores supone un halago. Es precisamente a causa de estas nuevas interpretaciones de las obras clásicas del género, del mayor uso de conocimientos históricos y de la aparición de autores no anglosajones, como Andrzej Sapkowski , que el género se está renovando.

Las historias pasan a complejizarse, quizá por influencia del ciberpunk , con ambigüedades en los ideales y los personajes, las menciones a la magia más difusas; uno de los símbolos de la nueva fantasía es la importancia de la mujer y la aparición de la heroína.

En resumen, las principales influencias que han configurado y posee el género en la actualidad son:. Cualquier época de la Historia o cualquiera creada sobre la sola imaginación sirve de ambientación, siempre que muestre un mundo tecnológicamente atrasado o del todo fantástico.

Haggard, en su obra Eric Ojos Dorados , imaginó el mundo ficticio recreado por las Sagas, de las cuales una parte narra hechos sucedidos en los siglos anteriores a Jesucristo, y parte en la Alta Edad Media. Howard, por su parte, se remonta a la Edad Oscura , mientras que otros libros se remontan al auge mesopotámico.

Esto no quiere decir que todas las ambientaciones estén basadas en épocas tan antiguas. Ciertos libros de Reinos Olvidados toman como referencia el Imperio español , así como la Saga de Chalion de Bujold , esto es, la Edad Moderna. Incluso, Margaret Weis y Tracy Hickman imaginaron en la tetralogía La espada de Joram un mundo en el que conviven las tecnologías futuristas con las prácticas mágicas.

A veces la ambientación histórica hace que la novela pierda en fantasía y se convierta en otra cosa, sin que esto sea una regla. Casos destacables de una buena ambientación histórica en novelas de pura fantasía es la Saga del Brujo de Andrzej Sapkowski o Las nieblas de Avalón de Marion Zimmer Bradley.

En cualquier caso los mundos ideados en los libros de fantasía épica tienen un nivel de elaboración enorme, detallista hasta el punto en que quiera el autor, llegándose incluso a las costumbres y las vestimentas de cada lugar, y al curso de tal o cual río.

Es habitual que los protagonistas de estas novelas, estén pensados para adultos o para niños, sean adolescentes o jóvenes, incluso niños pequeños, caracterizados por una gran fuerza física, un gran valor ante el peligro, generosidad y vidas errantes.

Esta característica está presente en la inmensa mayoría de la literatura del género, desde clásicos como La Historia Interminable o Un mago de Terramar. Las excepciones son escasas, aunque notables.

Destaca el cuidado de los personajes maduros en obras como Mundodisco o Canción de Hielo y Fuego. Un buen ejemplo de la subsistencia del estereotipo nórdico lo tenemos en El bosque del fin del mundo , de Véase la semejanza con la siguiente descripción, extraída de la Egils saga einhenda ok Ásmundar berserkjabana La saga de Egil el Manco y de Ásmund matador de Berserkers , del siglo XIII :.

Se ha dicho arriba que en la década de el estereotipo comienza a cambiar, pasando del gran héroe a otra cosa, incluso al antihéroe. Los nuevos protagonistas son más cercanos a la realidad, con sus más y sus menos.

Esta figura la ilustra muy bien Ana María Matute en Olvidado rey gudú :. Quizá una de las mayores riquezas que logra dar el género es el conjunto de profundos cambios que, gracias a las aventuras de los libros, modifican la psicología y la percepción de los personajes.

Tanto buenos como malos, todo el elenco de personajes de los libros son consecuentes con las muchas fantasías que acontecen. Desde las epopeyas sumerias y griegas los viajes han constituido un elemento indispensable para dotar de épica a las historias.

Se trata de viajes fatigosos y accidentados, a veces erráticos, que los personajes deben superar a modo de travesías iniciáticas. Deudora de su legado, la fantasía contemporánea no suele prescindir de ellos. Es el caso de las Crónicas de Belgarath , Historias de Terramar , Doneval o El Ciclo de la Puerta de la Muerte.

De nuevo existen excepciones. En libros como El Círculo Clandestino la trama transcurre en una sola ciudad, en otros, en un solo castillo. Los libros en que no existen grandes viajes pueden considerarse un aparte, que desarrollan más el componente de intriga que el de aventuras. Es tan grande la importancia de los viajes componente de aventura en los libros de este género, que muchos de ellos, por no decir la mayoría, llevan adjunto uno o varios mapas que muestran el mundo imaginado e incluso, a veces, los itinerarios.

Una segunda vía para desarrollar la épica son los combates, y para conocer su influencia hay que remontarse de nuevo a las obras de la épica y de ahí a las novelas de caballerías. Muchos autores han confiado y confían en la decisión de terminar sus historias con batallas espectaculares, que han ganado al género de sobrenombre de « espada y brujería », ya que las luchas son tanto físicas como mágicas.

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La fantasía a menudo se refugia en el seno de mundos habitados por seres fantásticos o mitológicos, como hadas , trasgos o elfos. Buena parte de ellos se encuentran en la mitología germánica y escandinava, como el caso de los elfos.

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Todo este amasijo de criaturas provenientes de la mitología e ideadas por los autores conviven en los libros del género. Sin embargo, y como en los anteriores apartados, esto no constituye ninguna regla absoluta.

Muchas obras prescinden mayoritaria o totalmente de criaturas fantásticas, como Leyendas de los Otori , mientras que en otras son la base de la propia historia, por ejemplo, la trilogía El éxodo de los gnomos de Terry Pratchett.

La magia es un recurso muy presente en este género, hasta el punto de que muchas obras se sustentan básicamente en ello. Es el caso de la trilogía Las crónicas de Nightshade o la tetralogía de Dragonlance La forja de un túnica negra.

La magia es un recurso muy versátil, y se puede encontrar en muy diferentes estados. En algunas obras está en peligro de desaparición, mal vista o extinta, como en La espada de Joram , El Ciclo de la Puerta de la Muerte , en otras está resurgiendo, como en Canción de Hielo y Fuego.

Algunas veces se evade del término magia y toma otras formas inventadas, creándose todo un vocabulario en torno a ella, en el caso de La Rueda del Tiempo. La magia aparece de muy distintas maneras. Puede estar ligada a objetos como lanzas, libros, bolas de adivinación, capas o espadas, ser un saber ligado únicamente al poder de las palabras, ser algo inherente o genético, estar ligada a un poder superior y en cierto sentido abstracto o presentar de cualquier otra forma.

Las posibilidades son tantas como la imaginación permita, ya que la magia en sí misma es un hecho imaginario. Del mismo modo los magos toman muy diferentes formas, cambiando con el tipo de magia y mientras que unas veces la magia debilita sus cuerpos, otras no tiene efectos adversos.

El cuidado con que el tema mágico está tratado en la fantasía épica se evidencia desde un primer momento. Son usuales las referencias a la magia, las órdenes mágicas, los hechizos y ritos inventados, las escuelas de hechicería e incluso las explicaciones racionales de la existencia de la propia magia en el mundo que se presenta, y cómo ésta es parte inherente y sustentativa de ese universo.

Íntimamente unidas a la magia están las profecías, que son tan importantes como la propia magia, y a veces más. Es habitual encontrarse con destinos que han de cumplirse o, más raramente, de impedirse.

Por medio de este recurso se justifican misiones, relaciones personales o guerras. Existe desde Tolkien una tendencia a convertir los mundos imaginarios en mundos reales, generalmente como forma de finalizar el argumento.

Es conocida la lengua élfica inventada por el escritor, además de sus muchos apéndices, notas y listas. Más allá de mantener una coherencia narrativa, es un trabajo adicional y en muchas ocasiones arduo, que actúa de trasfondo a la historia y la enriquece. En muchas historias se opta por exponer en un libro o en parte de un libro una serie de documentación histórica, geográfica o social, totalmente ficticia, como es el caso de La forja.

Otras veces los libros vienen acompañados por cuantiosas notas y apéndices, como el citado caso de El Señor de los Anillos o El Ciclo de la Puerta de la Muerte. Por otra parte la coherencia que debe de tener una novela de fantasía épica en sí misma es tremenda, lo cual deviene en un tipo sutil de realismo, que ya advertía Borges del escritor decimonónico William Morris.

Dentro del campo editorial de los siglos XX y XXI cuesta encontrar libros independientes de sagas fantásticas. Existe una tendencia muy llamativa hacia la longitud, formándose sagas sobre el mismo tema.

Más antiguas son las sagas del Norte, que muestran los mismos tópicos, aunque sin que éstos tengan que ser continuaciones de otros. Nuevamente se hallan grandes excepciones, como Maske: Taeria o El Ojo del Cazador.

Es una obra curiosa, porque observamos a un Azpiri que dibuja con un estilo muy diferente al que desarrolló posteriormente, un estilo muy similar al que utilizaba el mismísimo Víctor de la Fuente. Aquí la rescató Toutain. Axa es una bárbara de atuendo breve, sensuales formas y expeditivos métodos que corre aventuras en un mundo postapocalíptico.

La década de los 80 del siglo pasado supuso la consolidación en el mercado de la mayor parte de los autores mencionados, pero también de la aparición de nuevas e interesantes propuestas y alguna que comenzó a apuntar una cierta decadencia. La calidad de este trabajo hizo que se llegase a publicar en los Estados Unidos a través de la edición local de la revista Eerie.

Haggarth es un hombre que, por culpa de una bruja, es resucitado y convertido en un ser inmortal que lucha por los suyos contra todo tipo de enemigos fantásticos en un ambiente de exquisita evasión dirigida al entretenimiento y en el que el autor alcanza su plenitud en una muestra espectacular de arte gráfico.

José Ortiz creó esta serie en para la revista The Rook , otro de los conocidos productos de Warren Publishing. Al igual que Kronan , se trata de una nueva muestra de Viking Fantasy.

En este caso nos asomamos a las aventuras de Sigfrid , un nórdico que lucha por recuperar su herencia y que, mientras hace el vikingo para lograrlo, habrá de enfrentarse a cíclopes, dragones marinos y todo tipo de bestias fantásticas.

Tampoco podemos dejar fuera al magistral Vicente Segrelles que, en , se incorporó a las páginas de CIMOC con su distintivo estilo presentando las aventuras de un mercenario que recorría su mundo a lomos de un dragón.

Un día su clan avista con estupor una batalla aérea , lo que ellos toman por una lucha entre dioses ; de una de las naves cae una cápsula y Sarvan, con intención de conseguir un trofeo, se acerca hasta ella.

Lo que encuentra allí es a un humano vestido con un traje espacial. En un primer momento lo ataca, pero luego, al ver su rostro bajo la escafandra, decide abandonar a su tribu y quedarse junto al hombre venido de las estrellas. Una aventura entre lo lúdico y lo erótico. Una obra muy floja en la que el autor copiaba sin pudor alguno viñetas de John Byrne, John Buscema, Víctor de la Fuente y otros.

Una obra francamente olvidable, pero que conviene mencionar dado el contexto de este artículo. De manos de grandes autores como Sergi Sanjulián, Enric Rebollo, Mateo Guerrero e iniciativas como la revista Relatos Salvajes , Barbarian o Sword.

Y eso sin olvidar a los autores veteranos que fueron, incluso, reclamados por el mercado japonés caso de Brocal Remohí. Sin embargo, no puede negarse que los años 90 fueron un periodo de franca decadencia para la fantasía heroica española en el cómic.

Y que merece un artículo aparte si queréis que lo saquemos adelante para analizar el devenir del género desde los años 90 hasta la actualidad. Por lo demás, como siempre, en Akira Cómics estamos encantados de charlar con vosotros al respecto. Este sitio web almacena datos como cookies para habilitar la funcionalidad necesaria del sitio, incluidos análisis y personalización.

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La intención es mostrar anuncios relevantes y atractivos para el usuario individual, y por lo tanto, más valiosos para los editores y terceros anunciantes. La fantasía épica es un género muy demandado por el lector de cómic español. Pero, paradójicamente, no han sido muchos los autores españoles que han hecho incursiones en el género, aunque tenemos notables ejemplos.

La fantasía heroica española: los años 70 del siglo XX. Bueno, he descubierto algo más importante ahora sé dónde estás. Estás en España con tus visiones de un mundo heroico que jamás existió, pero debería haber existido. El apogeo de la fantasía heroica española: los años Francisco Javier Illescas Díaz Amante de la lectura desde antes de saber leer.

Dueño de un ojo certero para discernir hasta los más nimios detalles.

FANTASYJOCKS Fantasy Football Championship Ring BIRD Argentina | Ubuy Este producto no es suministrado por Ubuy y puede tardar un mínimo de 10 días en ser entregado. Lo mismo que el de "Guerrero mitológico". con tus visiones de un mundo heroico que jamás existió, pero debería haber existido. Parker , Relato , Subterranean Online , Tom Holt , World Fantasy Award 27 comentarios. Al igual que Kronan , se trata de una nueva muestra de Viking Fantasy. La formación del género fantástico debe mucho a los antecedentes mencionados, sin embargo para hablar del proceso formativo del género es necesario remontarse a la aparición de William Morris y la publicación, en un principio de sus romances fantásticos y sus novelas utópicas las cuales compartían un tono épico y un alegato por el estilo de vida ecológico y visiones políticas influidas por la teoría socialista y anarquista de mediados del siglo XIX. Eddison destaca, además, debido a que su novela relata un enfrentamiento a gran escala y que involucra distintos personajes en la narración, lo cual, para la época, constituía una novedad.
Fantasía épica | Cuentos para Algernon Juegos de mesa. Dueño de un ojo certero para discernir hasta los más nimios detalles. We Gardena, in geardagum, þeodcyninga brym gefrunon, hu ða æþelingas ellen fremedon Categorie : Opere letterarie dell'VIII secolo Opere letterarie in antico inglese Beowulf. En nos encontramos a un archiconocido dibujante que, con guión de Carlos Saiz Cidoncha, incursiona también en la fantasía heroica: Alfonso Azpiri. Sólo contaba veinticinco inviernos; de piel clara, cabello rubio, era alto y fuerte; más sabio de lo que suelen ser los jóvenes a esa edad; valiente y amable Control de autoridades Proyectos Wikimedia Datos: Q
Trofeo Fantasía Épico

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Author: Gogul

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